Coltivare il sedano: ecco cosa fare per un raccolto perfetto

Percepito dalla stragrande maggioranza delle persone come parte integrante del tipico tris con carote e cipolla, in realtà il sedano presenta delle potenzialità ben più grandi. Si tratta di un tipo di ortaggio caratterizzato da una forte versatilità, che lo rende ottimo, talvolta essenziale, in tantissime ricette tutto da gustare.

In natura sono presenti più di una varietà diversa di sedano, in particolare: il verde, il bianco ed il sedano rapa. Ognuna di queste varietà presenta un sapore leggermente differente tra loro, ma hanno tutte una cosa in comune: il metodo di coltivazione. In realtà, coltivare il sedano è molto più semplice di quel che si possa credere. È pur sempre vero, però, che è necessario porre particolare attenzione ad alcuni aspetti. Vediamo insieme quali sono:

Sedano: il contenuto nutrizionale e le proprietà

Avere il sedano nel proprio orto personale rappresenta un vantaggio sia sotto il punto di vista economico, in quanto non c’è la necessità di reperirlo nei supermercati, ma anche sotto il punto di vista salutare poiché ci si assicura di star consumando un prodotto sano e genuino. Questo ortaggio è ottimo per coloro che intendono mantenere uno stile di vita sano, infatti data la sua quasi totale costituzione di acqua, contiene davvero pochissime calorie (circa 20 in 100 grammi di prodotto).

Sotto il punto di vista nutrizionale, nasconde molto più di quello che possa trasparire dall’esterno: vitamine del gruppo B, C e K e sali minerali come magnesio, fosforo, potassio e calcio. Tale contenuto conferisce al sedano una serie di proprietà importanti, ad esempio quella diuretica. Inoltre, pare che alcuni studi abbiano evidenziato una correlazione tra il consumo di sedano ed una riduzione dell’ipertensione arteriosa, delle patologie dell’apparato intestinale nonché delle alterazioni del ritmo sonno-veglia.

Come si coltiva perfettamente il sedano?

Ciò che rende perfetta la coltivazione del sedano è una tecnica di agricoltura specifica: l’imbianchimento. Questa tecnica, nel caso specifico di questo ortaggio, ha il semplice scopo di rendere la consistenza dei gambi molto più morbida, così da facilitarne consumo e masticazione. Ma prima di vedere come si effettua, seguiamo un certo ordine procedurale:

  • Semina in vaso: prima di trapiantare nel terreno, bisogna prima effettuare la semina in un semenzaio. Nel momento in cui la piantina avrà raggiunto un’altezza minima di 5 cm, si procede con il trapianto nel terreno. Si consideri che ciò avviene nell’arco di circa due mesi, per tal motivo, il trapianto si effettua a partire dal mese di maggio fino a fine luglio.
  • Clima e terreno: il sedano è un’ombrellifera, per tale motivazione richiede di essere coltivato in un punto che richieda abbastanza luce solare, anche diretta, ma riesce a crescere bene anche in una situazione semi-ombrosa, con un clima che si aggiri intorno ai 20 gradi. Queste particolari condizioni di temperatura rendono necessario che la semina si verifichi a fine inverno, tra il mese di febbraio e marzo. Quando si scegli il punto in cui coltivare, bisogna fare anche attenzione che il terreno sia ricco di sostanze organiche e che dreni bene, in quanto questo ortaggio non resiste correttamente ai ristagni di acqua.
  • Irrigazione e pacciamatura: è essenziale irrigare correttamente le giovani piantine di sedano, altrimenti non riuscirebbero a prosperare per bene. Generalmente lo si deve fare ogni paio di giorni, ma nonostante ciò non bisogna esagerare per evitare un qualsiasi potenziale ristagno. Data la particolare esigenza di luce solare ed acqua, la pacciamatura potrebbe rendersi davvero efficace per un raccolto di successo.
  • Zappare: in alternativa alla pacciamatura, si può anche procedere a zappare il terreno con cadenza periodica. Così facendo si riesce a prevenire anche la formazione delle erbe infestanti, nonché a rendere più soffice e drenante il terreno.

Ma cos’è che rende perfetto il processo di coltivazione del sedano? Come anticipato in precedenza, si tratta della tecnica dell’imbianchimento. Quest’ultima prevede di porre ai due lati estremi della piantina due fogli di politene. Così facendo direte addio ad un sedano verde e filamentoso ma otterrete, invece, un sedano dal colorito biancastro e dalla consistenza super morbida.

E per ultima, ma non per importanza, la raccolta. Essa si deve fare in autunno e con un coltello si procede a tagliare il fusto alla base, in quanto è stato visto che cicli produttivi successivi non possiedono la stessa qualità e lo stesso sapore ottenuto col primo raccolto. Dunque, come hai potuto ben vedere, coltivare il sedano non è per nulla difficile. Non ti resta che provare!

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