Il prosciutto crudo è probabilmente uno dei salumi più apprezzati a livello mondiale e nello specifico rappresenta un vero e proprio prodotto d’eccellenza della gastronomia italiana. Il lungo processo di stagionatura, che può durare diversi mesi, lo porta ad avere un sapore unico e inconfondibile, è quello che lo rende un prodotto unico.
Non solo è un alimento molto apprezzato ma viene spesso inserito dai nutrizionisti nelle diete, viene consumato in grandi quantità da molte persone per il suo gusto e le sue qualità, ma nonostante le sue peculiarità presenta alcune criticità dal punto di vista nutrizionale, soprattutto in relazione al cuore e ai valori della glicemia.
Com’è fatto il prosciutto crudo?
Scopriamo intanto come è fatto il prosciutto crudo. La differenza sostanziale rispetto al prosciutto cotto è che non subisce alcun processo di cottura. Viene ottenuto dalla saluta a secco della coscia di maiale, che avviene in ambienti controllati e permette lo sviluppo di una ricca gamma di sapori e aromi.
Il prosciutto crudo è ricco di proteine e povero di carboidrati ma dietro al suo gusto delicato, dolce e dalle note speziate, si nascondo anche la presenza di alcune criticità che lo rendono potenzialmente pericoloso, soprattutto se consumato in grandi quantità da persone che soffrono di determinati problemi di salute.
Quale marca fa male al cuore e alla glicemia
Non sempre un prodotto costoso equivale ad un prodotto di qualità, la qualità del prosciutto crudo sta nella sua composizione. Non esiste in realtà una marca specifica di prosciutto crudo che sia intrinsecamente cattiva per il cuore e/o per la glicemia, ma in che modo il suo consumo può influenzarli?
- Presenza di sodio: minerale essenziale ma che consumato in eccesso può aumentare la pressione sanguigna.
- Contenuto di grassi saturi: contribuiscono ad aumentare il colesterolo LDL, ovvero quello cattivo, e favoriscono l’indurimento delle arterie.
- Nitriti e nitrati: utilizzati per conferire il colore rosso e favorire la conservazione, sono stati però associati alla possibilità di sviluppare il cancro
Sebbene in misura minore rispetto ad altri alimenti, il prosciutto cotto può influenzare la glicemia, in quanto il consumo di una quantità eccessiva di grassi e sale può alterare la risposta insulinica e dunque la gestione della glicemia, nonostante sia di per sé un alimento dal basso indice glicemico, tanto da venir consigliato dai nutrizionisti all’interno di alcuni regimi alimentari.
La marca che fa più male al cuore e alla glicemia è quindi quella che contiene nitriti, un elevato contenuto di sale e di grassi saturi, ma anche di allergeni. Scegliete quindi con cura la marca più adatta di prosciutto crudo da consumare, consultate l’etichetta per controllare gli ingredienti e acquistate prodotti quanto più affidabili preferendo piccole realtà produttive o marchi storici.